Menu

La Biella-Oropa che si avvicina…

10 giugno 2016 - News
503 Error

Sorry, that didn’t work.
Please try again or come back later.

503 Error. Service Unavailable.

Il mio arrivo alla Biella Oropa del 2015

Il mio arrivo alla Biella Oropa del 2015

Siamo a Giugno e come succede da tre anni in qua in questo periodo inizio a pensare a quella che per me è la regina di tutte le corse. Io uomo di pianura con enormi difficoltà ogni volta che la strada sale, rifarei questa gara non due ma cento volte l’anno si potesse. Ho sempre amato i percorsi con delle salite, percorsi dove la componente tattica e di gestione delle risorse avesse un suo peso e continuo ad amarli anche se i risultati dicono che mi dovrei concentrare su un 5.000 più piatto che non si può…

Vidi il volantino della gara la prima volta nel 2012 prima di iniziare la camminata tra Oropa e il lago del Mucrone. Fu amore a prima vista ma allora avevo appena iniziato a correre (dopo 20 anni di jogging…)  e mi sembrava una impresa impossibile ma mi ripromisi di valutarla per l’anno successivo anche perchè avevo appena perso 15 Kg ed iniziavo a sentire grandi benefici in termini di allenamento.

L’anno successivo, proprio in questo periodo, andai a Oropa da turista e per la prima volta inizia ad analizzare la strada per vedere se era nelle mie corde. Sembrava dura ma non più così impossibile. Chiesi informazioni al mio amico Stefano Carenzo (lui sì podista serio !) e mi raccontò che la vera Biella – Oropa non è quella che passa dalla strada principale ma quella che attraversa i paesi di Cossila e Favaro. Le vere salite, i punti più duri sono lì.  Strada più corta ma ovviamente pendenze maggiori. Sono i punti che esaltarono Marco Pantani nella sua famosa ascesa vittoriosa al Giro d’Italia. Passarono alcuni giorni e alla fine decisi che non ero ancora pronto, rinviamo di un anno…

Arriviamo al 2014 ed eccoci di nuovo a Giugno. Stavolta decido, di provare a farla o almeno di  fare un paio di test valutativi. Piano di allenamento… allenamento ? e dove vado a trovare delle salite nel piattume totale delle mie risaie ? Decido si spostarmi nel monferrato e di affrontare la strada che porta da Trino Vercellese al castello di Camino. Si sale ma la pendenza è molto dolce e solo gli ultimi km raggiungono una certa intensità, insomma non è molto probante per capire il mio stato di forma anche perchè la salita è lunga appena 5 Km e la gara è  di oltre 12… Faccio alcune varianti come il passaggio da Zizano, pendenze più importanti ma un lungo tratto di pianura/discesa consente di recuperare la fatica troppo facilmente.

Alla fine decido di lascire tutto in mano ad un test in una gara, la prima che faccio con delle salite di un certo peso. Si tratta del memorial Zubiena che si inerpica sulla serra di Viverone. Beh a metà gara rantolando e camminando (a livello struscio piedi) su un tratto particolarmente ostico mi chiedo: ma dove voglio andare ? decido che la Biella – Oropa rimarrà per sempre nei miei sogni. Però noto nonostante le fatica che le salite mi piacciono, il contatto con la natura e i paesaggi sono qualcosa di meraviglioso. Un paio di settimane prima della fine di Luglio (la Biella-Oropa si disputa sempre l’ultima settimana di questo mese) decido di fare ancora un test sulle ripide salite di una gara a Chiaverano. Stavolta va meglio, molto meglio anche se, appena la salita supera una certa pendenza, inizio a “scoppiare”. Ero indeciso, non sapevo come fare, mi iscrivo o no ? alla fine mentre guardavo la pagine delle iscrizioni on-line mi parte il click “ignorante”: iscritto ! Con il senno di poi fu una vera follia anche perchè scoprii la parte difficile della salita, quella che mi raccontava Stefano, solo tre ore prima della partenza portando la macchina al Santuario.

il 2014 feci una fatica bestia ma ricordo anche delle emozioni fortissime, bellissime. La gente che applaude, il paesaggio ed il sapere di fare qualcosa di diverso. Per la prima volta mi sentii un podista “vero”. Poco importa il fatto di arrivare tra gli ultimi in 1h e 27′,  ce l’avevo fatta e questo era tutto. In quell’occasione scoprii per la prima volta che in salita i valori dei corridori sono diversi e vidi persone che da me in pianura si prendono anche 40″ a Km sorpassarmi con enorme facilità. Un’altro mondo.

Il 2015 fu un’altra cosa, scoprii anche una bella salita da usare come allenamento quella che porta da Salussola a Zimone e ne approfittai. In gara feci sempre una gran fatica ma ricordo che mi fermai a camminare solo in occasione di due ristori (giusto per non rovesciare l’acqua nel bicchiere) e intorno al km 11 per un indurimento muscolare subito superato. Finii tra gli ultimi anche allora ma “un po’ meno” e il mio tempo scese di 5 minuti.

Ora siamo al 2016, le condizioni di forma in generale sono nettamente migliori anche se in salita non noto miglioramenti di sorta. Farò Salussola-Zimone e un po’ di allenamenti ma ciò che per me sarà importante è di evitare di finire nel gorgo del guardare il tempo, del migliorarsi per forza. Sarà importante magari arrivare con lo stesso tempo dell’anno scorso ma con la metà della fatica. Saprò che così mi sarò goduto gran parte della salita dicendo sempre ce l’ho fatta !!!

facebook

Condividi !

    Lascia un commento

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *