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5a Corsa della Ranassa – Santhia’ (VC) 01/08/2016

3 agosto 2016 - Racconti di Corsa 2016
5a Corsa della Ranassa – Santhia’ (VC) 01/08/2016
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Cortesia di www.biellacronaca.it

Cortesia di www.biellacronaca.it

 

Dopo solo 48 ore dalla Biella-Oropa il fittissimo calendario podisitico propone una interessante gara competitiva nella città di Santhià (VC). La corsa della Ranassa è una gara che, partita un po’ in sordina, negli anni ha acquisito sempre più successo con la partecipazione di atleti sempre più forti. Il percorso è di 6,6 Km, piatto, molto veloce se si eccettua il tratto di 1 Km di sterrato.

Io arrivo dalla disastrosa Biella-Oropa e i muscoli delle cosce stanno presentando il conto, sopratutto per l’aver voluto correre (parola grossa) gli ultimi 200 metri con i crampi. Ho male sopratutto alla coscia destra e sono molto indeciso se partecipare o meno, non vorrei fare l’errore di questo inverno in cui ho trasformato un semplice affaticamento muscolare in una rognosissima tendinosi con annesso stop di 40 giorni. La gara è però veloce, adatta ai miei mezzi e sopratutto non presentando salite potrei gestirla, dal punto di vista muscolare, abbastanza bene. Scelgo di provare a fare riscaldamento e solo dopo di prendere una decisione definitiva.

Per fortuna il test pre-gara ha successo e mi presento alla partenza della gara. E’ la mia “prima volta” su questo tracciato, non ho particolari ambizioni, non voglio solo farmi male anche perchè in settimana ho altre due gare con salite difficilissime da affrontare.

La gara è divisa in due parti, prima parte la competitiva e dopo 5 minuti, sullo stesso percorso, scatterà la non competitiva. Questa decisione fa si che i più forti siano tutti assieme ed il tasso tecnico diventa elevatissimo. Mi guardo attorno e ritengo che per me sarà davvero difficile finire nei primi 50, quasi impossibile. A peggiorare la situazione c’è il fatto che sono mesi che non alleno la velocità e poi ho sempre male alla gamba. Insomma con questo “scudo psicologico” che lascia il tempo che trova inizio la gara.

Avrei voluto testare la gamba prima di iniziare a spingere davvero ma ciò è possibile solo in parte, rischierei di finire subito in fondo al gruppo quindi mi limito ad una via di mezzo. In effetti la coscia i primi metri fa male ma poi il dolore scompare e non tornerà più. Dopo il primo Km sono a circa 3/4 del gruppo, andrebbe già bene così ma sento di stare bene ed inizio a spingere. Sfrutto i gruppetti che si formano come “punti di recupero”, aumento il ritmo, raggiungo il gruppo precedente e mi riposo un po’. La tattica funziona ed al km 1,5  quando inizia il km di sterrato sono già a metà gruppo. Qui decido di stare un po’ in difesa, mi aggancio ad un manipolo di partecipanti tra cui un atleta dell’ Atletica Santhià e uno dell’Olimpia Runner e rimango in copertura fino alla fine dello sterrato. A dire la verità i due atleti prima menzionati, verso la fine dello sterrato ci staccano, e vanno ad agganciarsi al gruppetto precedente. Capisco che i due potrebbero fare al caso mio ed aiutarmi a guadagnare ancora qualche posizione. Appena finisce lo sterrato faccio un piccolo sforzo e mi riaggancio a loro. C’è da dire che a parte i primissimi siamo ancora molto “compattati” ed i gruppetti sono a poca distanza l’uno dall’altro. Devo dire che questa parte è molto divertente, diventa anche “tattica” e assomiglia molto ad una gara di categoria superiore.

Al km 4 siamo in 5 nel gruppo oltre a me e i due atleti dell’Atletica Santhià e dell’Olimpia Runner ci sono due partecipanti della Splendor Cossato, entrambi sono meno giovani di noi e quindi tanto di cappello per la prestazione. Ad un certo punto il tesserato dell’ Olimpia scatta, cerchiamo di rispondere e a fatica ci riportiamo su di lui, non ce la fa purtroppo uno dei due della Splendor. Passano alcuni metri e seconda “rasoiata” da parte dello stesso atleta. Stavolta è troppo secca e solo l’atleta della Società di Santhià riesce a stargli dietro. Io rimengo con il corridore della Splendor e, anzi, mi metto in coda a lui per respirare un po’. Inizio a patire la fatica, vorrei dare il cambio al mio compagno di gruppo ma quando ci provo scuoto la testa e torno in scia, non ce la faccio. E’ una gara podisitica ma per meccanismi sembra molto di più una gara ciclistica.

Nel frattempo recuperiamo una posizione, per poi riperderla per un’altro atleta che ci sopravanza, siamo tutti e due stanchi. Io in ogni caso sono molto soddisfatto, comunque vada, il ritmo è buono e so di aver messo dietro gente importante.

A circa 500 metri dal traguardo il mio compagno non ce la fa più, lo supero e lo stacco. Dentro di me ho un po’ di sensi colpa, mi sono fatto “tirare” per almeno 2 km per poi bruciarlo verso la fine. Il fatto è che prima non riuscivo a tenere il suo ritmo, forse sarebbe convenuto anche a lui “mollare” un po’. C’è da dire che nella sua testa sicuramente c’era la classifica di categoria (che poi vincerà) ed ogni sua mossa sicuramente era legata a quest’obiettivo.

Alla fine taglio il traguardo in 47a posizione, 7° di categoria. Il tempo finale non è granchè: 6,51 Km in 28’56” alla media di 4′ e 26″ Km ma considerando lo scarso allenamento per il tipo di gara e sopratutto il caldo mi reputo comunque soddisfatto.

Per la posizione finale sono invece molto contento, molto vicino al podio di categoria e devo dire che anche la “tattica” di gara è stata perfetta, nessun rimpianto.

Per quanto riguarda i la gara dei “marziani” che lottano per la vittoria il vincitore è stato il fortissimo Emanuele Ladetto ma a far molto piacere è il ritorno al primo posto in campo femminile di Valentina Menonna in recupero dopo mesi di problemi fisici.

Per la cronaca della gara, foto e video  vi invito a consultare www.biellacronaca.it che ha fornito una incredibile copertura dell’evento. Davvero complimenti.

 

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