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Cantavenna Trail – Cantavenna (AL) 06/08/16

11 agosto 2016 - Racconti di Corsa 2016
Cantavenna Trail – Cantavenna (AL) 06/08/16
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L’anno scorso avevo definito il Cantavenna trail come una gara capace di far passare la Biella-Oropa come una tranquilla passeggiata sul lungomare di Arenzano. Il cervello umano però è strano, a distanza di un anno mi sembra una definizione senz’ altro esagerata forse deteminata dalla temperatuta (37°) con cui corsi. Così anche quest’anno mi presento al via della gara. Scarpe A3, niente occhiali perchè so che il percorso nei boschi è in ottima condizioni, ma cappellino bagnato per trattenere il più possibile l’acqua. La gara è un trail è già questo sembra strano, poi la partenza è alle 17:30, ancora più strano. Si dovrebbe parlare di minitrail o “corsa nella natura” anche perchè ci si chiede come si possano trovare le difficoltà tipiche dei trail in poco più di 11 Km tra le colline del monferrato… Si troveranno tutte, pure di più.

Quest’anno la temperatura è più bassa, siamo intorno ai 28°, ma fa comunque un gran caldo. Parto indietro ed intendo fare una gara lenta, conservando al massimo le energie in vista della salita di metà gara, un vero muro al 25-30%. Dopo alcuni metri in discesa su asfalto si va sullo sterrato dove la discesa prosegue in maniera decisa ma ancora gestibile. Dopo circa 1,5 Km inizia l’unico tratto piatto della gara, 800 metri su sterrato morbido, piacevole. Qui però mi rendo già conto che le gambe sono dure, fanno fatica. Al km 2,3 inizia la salita, i primissimi metri sono su sterrato poi diventa asfalto. Esattamente come l’anno scorso dopo solo 500 metri di salita non ce la faccio più. Si sale al 7-8%, non è una salita impossibile ma devo camminarla in più punti. Al 4° Km si arriva in cima dove c’è anche un traguardo volante, nel frattempo mi hanno passato in 3 tre concorrenti ma non è questo che mi preoccupa, la gara sarà lunghissima e potranno cambiare tante cose. La discesa successiva verso il paese di Micengo inizia a far capire cos’è questo trail: si scende su una strada di asfalto che in alcuni punti diventa ripidissima e quindi si è costretti a faticare per rallentare la velocità. Le gambe fanno male e quando poco oltre il 5° km si riprende a salire si è già stanchissimi. Tuttavia questo è il tratto di gara in cui mi comporto meglio e nei 600 metri di salita (anche qui cammino a tratti) verso Zoalengo recupero alcune posizioni, cedo solo gli ultimi 50 metri ma qui siamo al 12%. A questo punto inizia una lunga discesa verso il Po, 1100 metri in alcuni punti molto ripidi dove è spesso necessario frenare la discesa. Sono molto stanco e attendo con ansia la durissima salita dove in 1.400 metri si salirà di 150. Non ho assolutamente la capacità di correrla e quindi camminando spero di recuperare un po’ di energie. E’ qui che il mio cervello ha cancellato le sensazioni dell’anno scorso perchè mi sarebbe bastato un briciolo di ricordo per capire che in quel tratto non si recupera niente, si muore… Inizio la salita , il terreno è estramamente dissestato , sembra di salire nel greto asciutto di un torrente di montagna. Nonostante l’ombra degli alberi del bosco fa caldo e i moscerini attaccano. E’ pazzesco trovare una salita del genere in collina. Cerco di trovare un ritmo decente ma mi verrebbe più volte voglia di fermarmi a prendere fiato. Nel frattempo sento i passi dei concorrenti alle mie spalle, loro sono ancora in discesa e confido di arrivare in cima davanti a loro. In realtà a metà mi supererà uno di loro che aiutandosi con due bastoni sale più agevolmente di me. Verso la cima mi raggiungerà anche il gruppo successivo di 4 corridori e quando negli ultimi metri la salita spiana, loro riprendono a correre, io no. Siamo a Cantavenna ma la gara non è finita, abbiamo fatto solo 8 Km e sono conciato come dopo una 100Km. Si inizia a scendere, discesa ripidissima su sentiero e poi si riprende a salire fino al rifornimento. In questo tratto mi riaggancio con il gruppetto ma al rifornimento mi fermo di più. Bevo tre bicchieri di acqua, troppi perchè mi imballeranno un po’. Nella salita verso Chioalengo dovro fermarmi tre volte senza fiato, il mio corpo era più impegnato a farmi digerire che a farmi salire. Si salirà ancora per qualche tratto ma con pendenze accettabili e poi piccola discesa verso Cantavenna. Qui l’anno scorso fui colto dai crampi e questa’anno faccio il bis. Nello stesso punto !. Per fortuna quest’anno si sciolgono in pochi metri e perdo pochissimo tempo. Mi guardo alle spalle e non vedo nessuno, penso realmente di essere ultimo. Faccio lo strappettino finale verso il traguardo e poi mi appoggio al primo muro che trovo per prendere fiato. Sono distrutto. Gara infernale, la più dura mai fatta. Nel frattempo vedo arrivare altri concorrenti, non sono ultimo e questo già mi basta. Il GPS dice 11,28Km in 1h 18′ 21″ alla media di 6’56”. Sono stupito, ho tolto quasi 6 minuti al tempo dell’anno precedente. Credo sia tutto dovuto al minor caldo ma è comunque una buona consolazione. 37° posto finale su 50, c’è chi ha fatto peggio di me.

Questa è la mia anti-gara, come far fare ad uno slalomista la discesa di Kitzbuhel, cose diverse… ma mi piace, c’è la natura, la fatica e la tattica.

Per la cronaca della gara vi invito a leggere l’articolo al seguente link

http://deandreafausto.blogspot.it/2016/08/il-cantavenna-trail-vincenzo-scuro-e.html

 

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