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Trofeo Luigi Gargagli – Vercelli 23/08/2016

30 agosto 2016 - Racconti di Corsa 2016
Trofeo Luigi Gargagli – Vercelli 23/08/2016
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Immagine di Google Maps

Immagine di Google Maps, il viale dove si conclude la corsa.

 

Dopo tanti spostamenti si torna a correre a casa mia. Percorrerò strade conosciute e calpestate centinaia di volte, mi muoverò su un percorso piatto e veloce proprio come si adatta alle mie caratteristiche ma… c’è un “ma” grosso come una casa: farò il solito impietoso confronto con le gare del biellese e so che la mia amata città ne uscirà ampiamente sconfitta.

Tra Vercelli e Biella in ambito podistico c’è una mare, un oceano di differenza. Una gara in città, per quanto amatoriale ( ma non troppo…), dovrebbe richiamare un po’ di pubblico e un po’ di interesse da parte della carta stampata. Qui non accade. Durante la competizione si incrocia gente che ci guarda come fossimo alieni chiedendosi cosa succede, dove stiamo andando. Nessuno, se non i partecipanti, sa della gara. Nessuno ci aspetta agli incroci. Non ci sono foto, sui giornali giusto un trafiletto post gara. Gli automobilisti ci guardano stupiti fare lo slalom tra di loro in corso Bormida e alcuni sono spazientiti dall’attesa.

Purtroppo Vercelli non conosce il podismo, lo scambia con il “jogging”. Un po’ come confondere Rally e F1, due cose diverse. Conosce la corsetta per i viali, spesso utilizzata più per mettersi in mostra o per buttare giù i chili di troppo. Manca completamente il lato sportivo e la passione per essa. A Biella c’è partecipazione, la gente conosce i partecipanti e legge la cronaca delle gare. Nascono le stelle del fondo e del mezzofondo italiano, Roffino e Costanza ne sono un esempio. Ne nasceranno sicuramente altre.

E’ un peccato perchè pur in assenza delle caratteristiche tecniche e paesaggistiche delle gare della città laniera il percorso e la qualità dei partecipanti meriterebbe di più. Personalmente durante la gara mi è più sembrato di fare un allenamento collettivo che una competizione.

Veniamo alla gara. Alla partenza mancano i vigili urbani così la partenza viene data qualche metro più avanti direttamente in Piazza Solferino. La parte iniziale è un po’ delicata perchè si passa sul viale di C.so Palestro e lì, in corrispondenza con gli attraversamenti stradali, vi sono dei paletti per impedire il transito delle auto sul viale. Bisogna stare attenti perchè nel gruppone ancora compatto si vedono all’ultimo e molto spesso causano spostamenti bruschi tra gli atleti con conseguenti contatti. Personalmente viaggio di conserva recuperando qualche posizione senza spingere al massimo. Arrivando però in C.so Matteotti, dopo circa 1 Km, mi trovo praticamente da solo visto che davanti a me si è formato un gruppetto a circa 20-30 metri. Decido di spingere un po’ per recuperare il “gap” ben conscio che questa cosa la pagherò più avanti. Riesco a riacciuffarli a metà di Corso Rigola dove la strada sale impercettibilmente. Come era prevedibile pago lo sforzo sopratutto perchè il percorso devia sull’argine per circa  1 Km di “odiato” sterrato. Non ho molte alternative, non siamo in montagna dove si può pensare di gestire lo sforzo tra salite e discese, qui si va sempre a tutta. Mi piazzo dietro ad un concorrente di una Società di Busto Arsizio e cerco di farmi “trainare” per più tempo possibile. Esco dal tratto in sterrato e dopo un paio di saliscendi, per via degli argini, ci infiliamo tra le macchine di C.so Bormida. Qui la strada è in leggerissima discesa e riesco ancora a stare in scia di chi mi precede. Dura poco perchè appena si torna in piano non ce la faccio più, mollo un po’ e da dietro mi superano in tre. E’ un peccato perchè davanti a me si forma un gruppetto a non più di dieci metri e non vanno via ma si stabilizzano a quella distanza. In piazza Sardegna a circa 1.500 metri dal traguardo riesco anche ad avvicinarmi un po’, cerco di motivarmi pensando all’ultimo Km da percorrere sotto il viale della Rimebranza con l’ossigeno degli alberi e meno afa. Penso anche al mio sprint finale che mi ha sempre aiutato un po’. Purtroppo quando non ne hai più non c’è appiglio che tenga e così quando nel gruppetto davanti scoppia la “bagarre” perdo addirittura metri. Negli ultimi 500 metri mi affianca e supera anche un’altro concorrente ma almeno con quello riesco a rintuzzare l’attacco e a finire davanti.

La distanza che ho percorso è di 5,21 Km, terminata in 22’57” alla media di 4’24” al km. E’ il mio personal best su questa gara con 2″/Km in meno. Niente di eclatante ma bene così.

Per la gara impossibile avere notizie, cronache o foto, peccato…

 

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    2 pensieri su “Trofeo Luigi Gargagli – Vercelli 23/08/2016

    Caterina Viscuso

    Davvero un peccato che non si parli affatto di queste gare: lo sport, specie quello mosso solo da autentica passione agonistica (come in questo caso) dovrebbe essere sempre un argomento in evidenza. Comunque, complimenti Viazzo!

    Risposta
      alsahr

      Ma grazie !!!

      Risposta

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