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Paesi in Corsa, Gozzano (NO) 18/11/2016

25 novembre 2016 - Racconti di Corsa 2016
Paesi in Corsa, Gozzano (NO) 18/11/2016
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Dopo quasi due mesi torno alle corse. Esattamente come l’anno scorso, a partire da ottobre, ho iniziato a preparare la mezza maratona delle terre d’acqua in programma a Trino (VC) domenica prossima. Ho pertanto lasciato da parte ogni competizione per concentrarmi sugli allenamenti. Anche quast’anno la preparazione è stata difficile, forse ancor di più. Gli impegni lavorativi e famigliari stanno condizionando pesantemente la mia vita sportiva ma come si dice, cerco di “tenere botta”. Il circuito “paesi in corsa” propone appuntamenti podistici serali di 6 Km in provincia di Novara. Negli ultimi due anni ero stato a Cavaglio d’Agogna quest’anno sono di scena a Gozzano. Riassaporare il clima da gara prima della mezza non può che fare bene. Non ho particolari obiettivi, non voglio sicuramente tirare alla morte ma sono molto curioso di vedere qual’è il mio livello sui percorsi brevi.
La giornata è umida ma non piove, sinceramente non fa neanche un gran freddo. Siamo in tantissimi, 221 podisti per una gara notturna a metà novembre è un risultato notevole. Non conosco assolutamente il percorso, mi sono attrezzato per una gara piatta veloce anche se so che qualche salitella potrebbe scapparci. Prima del via sento che si parla di un circuito di tre giri. Per me è una buona cosa, in questo modo potrò studiare il percorso nel primo giro e poi agire di conseguenza. Tra gli atleti pochissime facce note, solo gli immancabili (e fortissimi) Silvio Gambetta e Loredana Ferrara.
Faccio il mio solito riscaldamento e quando arrivo alla partenza vedo una muraglia umana davanti a me. Tutti si sono precipitati a prendere le prime file, forse per via delle strade strette o forse perchè il livello della gara è elevato, lo scoprirò a breve… Parto quindi un po’ indietro e cerco di sfruttare i primi metri in leggera discesa per recuperare posizioni. Purtroppo non è facile siamo davvero in tanti e proseguo molto a strappi. Dopo nemmeno 400 metri, con una svolta a quasi 360°, ci si infila nelle via principale del paese è stretta anch’essa ed in leggera salita. Sono così costretto a rilanciare l’andatura e farlo contemporaneamente ad un cambio di pendenza porta via un po’ di energie. Dopo una piazzetta la strada inizia a scendere ma bastano pochi metri che appare uno strappetto. Anche stavolta curva stretta ed ennesimo rilancio in salita. Decido di fare lo strappetto a tutta, giusto per sopravanzare un po’ di concorrenti che mi stanno rallentando. Appena la strada si rimette in piano mi accorgo di essere giunto al punto di partenza. Mi sembra un giro decisamente corto, cerco di capire dal gps quanta strada ho fatto ma è buio e non riesco a vedere bene. Con i guanti non ho neanche la sensibilità di capire qual’è il tasto dell’illuminazione ed ho paura di premere quello sbagliato, decido di lasciare perdere. Mi sento abbastanza bene e decido di spingere un po’ma quando mi trovo a pochi metri dallo strappetto, vedo che stavolta il percorso svolta a destra e mi rendo conto che siamo di fronte ad un giro di lancio ed altri due più lunghi. Questo mi taglia un po’ le gambe e non sono il solo perchè un podista davanti a me rallenta improvvisamente, insomma non ce lo aspettavamo. Io rallento un po’ e smetto quasi di recuperare su chi ho davanti. Intorno al Km 2,3 il e percorso si inerpica improvvisamente verso una chiesetta, ci sono alcuni gradoni in ciottolato da superare e la pendenza si fa sentire. Anche qui ci sono alcuni rilanci di andatura che a questo punto si iniziano a sentire sulle gambe. Il secondo giro diventa quindi molto tecnico e duro. Inizio a sentire la fatica ma riesco a recuperare abbastanza bene nell’unico tratto piatto della percorso. Il terzo giro sarà ancora più difficile e la salita verso la chiesetta stavolta mi taglia definitivamente le gambe. Cederò 5-6 posizioni nei metri successivi salvo poi recuperarne la metà appena smaltito un po’ di acido lattico. Il finale ci riporta sullo strappetto del primo giro, qualcuno attorno a me accenna ad uno sprint finale. Li lascio andare più che altro per non forzare troppo, non è il caso. Taglio il traguardo stanco ma non troppo, arrivo 75°, un risultato decisamente non in linea con le ultime prestazioni. E’ evidente che non allenare la velocità per due mesi si sente subito nella prestazione. Anche la media km è alta: 4’40”. C’è comunque da dire che tra salitelle e rilanci il percorso era davvero difficile e evidentemente anche il tasso tecnico dei concorrenti era alto. Il fortissimo Gambetta è giunto solo 15° e questo la dice lunga. Ad ogni modo torno a preparare la mia mezza maratona con il solo obiettivo di finirla. In fondo per me è come far fare ad un discesista uno slalom…

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