
Pioggia e freddo… Uhm mi pare di avere già scritto qualcosa del genere poco tempo fa…
Eh già, il meteo non è cambiato dalla 10 Km di Santhià di qualche giorno fa. Anche a Candelo per il trofeo Soroptimist le condizioni sono da “viva l’avventura”. Non c’è il vento ma in compenso ci sarà il pantano.
La gara della bella cittadina biellese l’ho già affrontata due anni fa, ho dei ricordi vaghi sul percorso ed in particolare su una salitina finale che mi tagliò un po’ le gambe.
Oggi comunque sarà impossibile fare un confronto con quella gara dato le condizioni metereologiche completamente diverse.
Dopo un riscaldamento raffazzonato mi porto alla partenza. Decido di mantenere il K-Way e più che un podista sembro cappuccetto rosso. La gara non è competitiva pertanto non voglio correre il rischio di stupidi raffreddori.
Nonostante il diluvio siamo addirittura in 160 (!). Più che adulti sembriamo tanti bambini elettrizzati dal fatto di correre sotto l’acqua, si ride e si scherza. Bellissima atmosfera.
Partenza. il primo tratto è in leggera discesa con alcuni brevi punti più ripidi. Questo pezzo del percorso lo faremo al contrario nel finale ed era quello che mi aveva messo in difficoltà.
Dopo circa un chilometro l’asfalto lascia spazio allo sterrato, ci stiamo infatti dirigendo in campagna vicino ad alcune cascine con dei cavalli.
Si incomincia ad affondare nel fango e se nei primi metri ho cercato di evitare le pozzanghere dopo un po’ ci ho rinunciato. Sono partito un po’ lento per preservare un po’ di forze per il finale.
Davanti a me vedo almeno una cinquantina di corridori ma la cosa particolare è che siamo ancora molto vicini.
Verso metà gara il percorso svolta su un tratto in erba, normalmente avrei maledetto questo settore ma oggi è una benedizione. Per un po’ non si affonda. Recupero 5-6 posizioni e poi arriviamo sui un breve tratto in asfalto. qui faccio un po’ di fiato, correre nel pantano è davvero faticoso.
Dura poco però perchè ci rituffiamo subito sullo sterrato. Nel frattempo la pioggia è ancora aumentata e ci ritroviamo a percorrere lo stesso percorso dell’andata ma a ritroso, il che è un problema…
Già, perchè la strada con il passaggio di tutti i concorrenti è diventata un vero pantano. In una curva scivolo un paio di volte e sono più i tratti che percorro nelle pozzanghere che fuori.
Arriviamo alla salitina finale e per fortuna non sono troppo affaticato, quindi esclusi i primi metri posso percorrerla spingendo abbastanza bene.
Un paio di corridori si fermano a camminare altri li sorpasso. Gli ultimi 400 metri in pianura li sfrutto benissimo con una lunga volata.
All’arrivo sono fradicio ma abbastanza riposato. Al ristoro vedo almeno 30-40 persone che sono arrivate prima di me ma l’unica cosa che mi interessa è asciugarmi un po’.
Il tempo è incredibilmente basso, 6,82 Km in 31’55” alla media di 4’40”. Ho tolto 55″ alla prestazione di due anni fa che si era svolta con il cielo coperto. Insomma sono andato veramente forte per le mie possibiltà.