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Giro del Belvedere, Cavaglià (BI) – 14/06/17

29 giugno 2017 - Racconti di Corsa 2017
Giro del Belvedere, Cavaglià (BI) – 14/06/17
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Finalmente si corre in casa !, eh si, perché le stradine su cui si corre il giro del Belvedere di Cavaglià sono diventate parte del mio percorso di allenamento preferito. Su esse ho costruito la mezza maratona di Novembre e ho mantenuto i “lunghi” fino al mese scorso. Naturalmente la gara è molto più breve, solo 6,5 Km ma è comunque interessantissima mantenendo un continuo saliscendi immerso nella natura. Ho il vantaggio di conoscere benissimo il percorso e in questa gara è molto importante perché chi la affronta per la prima volta non sa mai quando finiscono le salite. Al via della gara a sorpresa trovo Filippo e Stefano due miei compagni del Sesia Running. Prima della gara si è scatenato un temporale e durante il riscaldamento piove ancora. All’inizio della salita c’è un grosso ramo caduto per via del temporale, lo segnalo all’ottima organizzazione che provvede immediatamente a rimuoverlo.
Pochi minuti prima dello start la pioggia ha praticamente smesso di scendere e decido di togliere il cappellino. Sono elettrizzato, mi sento bene, la temperatura è buona, conosco il percorso e la forma sembra migliorare. Insomma spero in un buon risultato.
Si parte, i primi 1.800 metri sono in salita con alcuni punti di pianura in cui prendere fiato. Di questi destano un po’ di preoccupazione gli ultimi 1.500 che vengono fatti in una sorta di sentiero/mulattiera, con la pioggia infatti rischiano di diventare molto scivolosi. Questa parte è anche in comune con il “rientro” che viene ovviamente percorso in discesa.
E’ una salita con continue variazioni di pendenza, uno strappetto è anche duro ma è di pochi metri. Io parto bene ed affronto questi 1.800 metri rimanendo attaccato alla lunga fila dei primi. I successivi 700 metri sono un susseguirsi di saliscendi e qui il gruppo si sgrana decisamente. Io perdo terreno ma confido nel fatto che alcuni non sappiano che le salite non sono finite.
Ci troviamo nella parte alta dell’abitato di Roppolo e dobbiamo raggiungere la frazione di San Vitale e qui la salita si fa vera. Nel frattempo la pioggia è tornata a farsi sentire ma noi siamo sull’asfalto e quindi nessun problema. I primi metri di salita sono durissimi ma durano poco perché un tratto in falsopiano permette subito di recuperare. Subito dopo inizia l’ultimo tratto di salita, sono 500 metri con una discreta pendenza, credo intorno al 7-8%, e qui non ci sono punti per rifiatare. Nel frattempo è un po’ che faccio una gara ad “elastico” con un concorrente, in salita mi supera ma appena la strada si rimette in piano lo raggiungo.
Stavolta però non mi stacca e appena arrivo alla frazione San Vitale allungo il passo. Qui ci sono alcuni metri di falsopiano e poi ci si butta in discesa fino all’arrivo.
A dire la verità la discesa non è continua ma si alterna ad alcuni pezzi in pianura e a piccolissime salite. Davanti a me c’è una coppia di corridori, sono un po’ distanti ma provo a raggiungerli. Io sono veramente al limite ma non oltre e questo mi permette di massimizzare la performance.
Arrivo a pochi metri da loro quando una persona ci indica di svoltare alla prima strada a sinistra. Peccato che prima della deviazione giusta ci sia una piccolissima strada che si perde fra i campi e i due corridori si bloccano non sapendo dove andare. Gli urlo la giusta direzione ma prima che riescano rimettersi in corsa riesco a raggiungerli. Saprò poi al traguardo che anche il mio amico Stefano è incorso nello stesso errore…
Nel frattempo chiudiamo l’anello asfaltato e ci buttiamo negli ultimi 1.800 metri lungo la stessa strada/mulattiera dell’andata. Piove tantissimo e ho paura di scivolare.
Il mio gruppetto nel frattempo raggiunge una ragazza (terza nella classifica femminile) che è un po’ in crisi. Non è facile superarla, in quel punto il percorso è stretto e passa tra rovi e pozzanghere. I miei due compagni di gruppo trovano un pertugio, io no.
Devo percorrere una cinquantina di metri a passo lento prima di riuscire a passarla e oramai ho perso i due podisti. Ad un certo punto si entra in un piccolissimo boschetto, la luce cala improvvisamente, non si vede nulla ed io faccio anche una bella scivolata rimanendo miracolosamente in piedi.
Insisto a spingere e raggiungo un’altra ragazza che scopro essere Lorella (seconda alla fine) in difficoltà per via della visibilità. La capisco benissimo, lo sarei anch’io non conoscessi a menadito il percorso…
A 500-600 metri dal traguardo si esce dal sentiero e si torna sull’asfalto, ho incredibilmente raggiunto i miei due compagni gruppo. Pochi metri dopo c’è un piccolo tratto di pianura ed incremento al massimo la mia velocità, viaggio intorno ai 4′ a Km, stacco i due podisti e mi butto nell’ultimo tratto di discesa. Intravedo la possibilità di raggiungere ancora un altro concorrente, gli ultimi 200 metri in  pianura li faccio in 3’30” ma non bastano per superarlo. Non importa, sono ugualmente molto soddisfatto. Ho sfiorato la top 15 con una media di 4’49”, quattro secondi a chilometro meno dell’anno precedente. La crisi forse sta davvero andando via.
Vorrei segnalare anche il bellissimo rinfresco offerto dall’organizzazione e segnalare ancora una volta la bellezza di questo percorso.

Foto di www.newsbiella.it

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